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Google non rispetta la privacy? Gli utenti gli fanno causa!

A quanto pare Google sta per passare un brutto quarto d’ora. Il motivo? Un’importante associazione dei consumatori europea, la BEUC, si è accorta che il colosso informatico non rispetta la legge sulla privacy imposta dalla UE. Gli utenti sono arrabbiatissimi e minacciano di aderire alla campagna di raccolte firme che porterebbe a una denuncia nei confronti di Google.

La privacy online

Quante volte abbiamo sentito dire, o addirittura proprio detto, che da quando navighiamo tutti in internet non esiste più privacy? In effetti è vero. Ogni volta che accendiamo il pc o il telefono noi rilasciamo in rete migliaia di dati riguardo la nostra persona. Qualche esempio?

  • dati sulla nostra posizione;
  • personali;
  • cliccando e cercando cose in Google sveliamo cosa ci piace, quali sono i nostri interessi, cosa compriamo, cosa desideriamo e persino cosa mangiamo.

Senza parlare poi di tutti quei siti sui quali ci registriamo immettendo la nostra anagrafica e, sempre più spesso, numeri di conti bancari, di carte di credito o link per pagamenti automatici paypal.

Tutti contro Google

Tuttavia, per tutelare gli utenti, la UE ha siglato un preciso accordo sulle regole e sulle normative della privacy. Se venissero rispettate, infatti, garantirebbero un certo anonimato pur restando nei termini di riconoscimento legale di ciascun utente e senza infastidire le strategie di marketing digitale di chi opera nel settore. Il problema nasce proprio su questo punto. Secondo la BEUC, infatti, Google avrebbe eluso tali regole e avrebbe sforato, contravvenendo alla protezione dell’utente. Come? Con il geolocalizzatore. E’ infatti legale venire a conoscenza della località dalla quale un utente digita ma non tracciarne i suoi percorsi. Invece, il geolocalizzatore di Google lo fa. Tiene traccia di tutti gli spostamenti di ciascun utente e questo non è previsto dal contratto sulla privacy europeo.

 

Se la BEUC intenterà causa credi che la vincerà contro un colosso come Google? Riusciranno i consumatori a fare in modo che questa prepotenza venga vietata e che non sia più possibile tenere traccia di ogni nostro minimo spostamento? 

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