Pressioni su TikTok: i governi che lo hanno vietato, lo sciopero degli influencer e il controllo dell’Antitrust
TikTok non sta sicuramente passando un bel periodo: sempre più governi lo hanno vietato e ci pensa anche l’Antitrust a controllarlo.
Come ha reagito ByteDance a queste pressioni? Con uno sciopero degli influencer.
Vediamo insieme cosa sta succedendo.
In quali Paesi è stato vietato TikTok?
Dopo India, Iran, Afghanistan, Taiwan, Stati Uniti e Canada, molti altri governi stanno prendendo contromisure verso TikTok.
Negli Stati Uniti 32 su 50 governi statali hanno già vietato l’uso di TikTok su tutti i dispositivi elettronici dei dipendenti e dei rappresentanti.
Belgio, Regno Unito e Nuova Zelanda, i quali fino a poche settimane fa non volevano limitare l’uso di TikTok, hanno ora vietato a tutti i loro funzionari di usarla.
In Danimarca e in Lettonia, invece, l’applicazione è stata vietata sui dispositivi del ministero della Difesa e di quello degli Esteri.
È arrivato in Francia il divieto di utilizzo di “app ricreative” ai dipendenti del settore pubblico.
In Olanda hanno sconsigliato l’uso di TikTok al personale governativo, ma senza divieti formali.
In Pakistan, Bangladesh, Indonesia, Armenia e Azerbaijan hanno imposto altri divieti temporanei.
TikTok organizza uno sciopero degli influencer
ByteDance ha deciso di portare centinaia di influencer a Washington, per tre giorni di proteste contro la Casa Bianca. L’azienda ha deciso di pagare gli influencer coinvolti, ma non è ancora chiaro chi parteciperà all’iniziativa.
Perché questo sciopero? Joe Biden ha recentemente dato un ultimatum ai proprietari cinesi di TikTok, dicendo di vendere le azioni a un nuovo proprietario o altrimenti la applicazione sarà vietata in tutto il paese.
L’Antitrust controlla i video pericolosi di TikTok
L’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha deciso di avviare un’istruttoria nei confronti di TikTok, a causa di video pericolosi e autolesionisti.
Tra questi anche i video riguardanti la tristemente famosa “cicatrice francese”: una sfida che consiste nel darsi un pizzicotto sullo zigomo per procurarsi un segno orizzontale simile a una cicatrice, chiamata francese perché richiamerebbe il marchio richiesto dal dittatore haitiano François Duvalier ai suoi miliziani come segno distintivo di orgoglio e forza bruta.
L’Antitrust ha poi contestato anche l’utilizzo di tecnologie legate all’intelligenza artificiale per rendere gli utenti dipendenti dalla piattaforma, come ad esempio la sezione “per te”, la quale propone contenuti pensati su misura per l’interesse e l’engagement dell’utente.