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GREEN PASS, L’APP PER TORNARE A VIAGGIARE

Hai paura di non poter tornare a viaggiare quest’estate? Non temere! La Commissione Europea ha presentato la proposta di creazione di una green pass app per agevolare la libera circolazione delle persone all’interno dell’UE durante la pandemia di Covid-19. Si pensa che l’app potrà essere pronta per il mese di luglio.

Cos’è la green pass app?

La futura green pass app servirà per potersi spostare verso le regioni di colore arancione e rosso e per i paesi all’interno dell’UE. Per ottenere il green pass sarà necessario essere già stati vaccinati, essere guariti da Covid-19 o aver effettuato un tampone molecolare o antigenico rapido con esito negativo. I certificati di coloro che sono stati vaccinati o sono guariti dalla malattia avranno una validità di sei mesi, mentre per coloro che effettueranno il tampone, avranno una validità di sole 48 ore.

Come funzionerà il certificato?

L’ app conterrà un QR code con una firma digitale per impedirne la falsificazione, i quali verranno controllati al momento della scansione. Gli enti autorizzati a rilasciare i certificati hanno la propria chiave di firma digitale, le quali sono conservate in una banca protetta in ciascun paese. La Commissione Europea creerà in seguito un gateway mediante il quale tutte le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l’UE.

Cosa succede a chi falsifica i certificati?

Per chi falsifica i certificati della green pass app è prevista una sanzione che va dai 400 ai 3000 euro, fino alla reclusione in carcere. Le sanzioni sono valide anche per i medici, dipendenti Asl e operatori privati che rilasciano il pass falsificato.

Quali sono i dubbi riguardanti la green pass app?

I dati delle vaccinazioni sono già in digitale. Il vero problema sarà trovare una soluzione per il raccoglimento dei dati riguardanti i tamponi molecolari o antigenici rapidi con esito negativo e i certificati di guarigione dall’infezione Covid-19. La green pass app potrebbe inoltre creare delle problematiche ai giovani. I giovani, non essendo ancora stati vaccinati, potrebbero essere costretti a effettuare il tampone ogni 48 ore per spostarsi liberamente all’interno del proprio paese.

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