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ChatGPT è tornato a funzionare in Italia

Dopo lo stop imposto dal Garante della privacy italiano, ChatGPT è ufficialmente tornato operativo da circa una settimana.

Vediamo quali sono i cambiamenti in corso.

OpenAI si sta adeguando alle norme

Il 31 marzo la società statunitense guidata da Sam Altman aveva disabilitato l’accesso di ChatGPT in Italia, ma ora ha deciso di adeguarsi alla normativa europea sulla privacy e di accettare le richieste del Garante italiano.

OpenAI ha infatti consentito a tutti gli utenti di escludere le proprie conversazioni dal training dell’algoritmo. Inoltre, la società proprietaria del chatbot dovrà consentire agli interessati non utenti di esercitare in modo semplice il diritto di opposizione rispetto al trattamento dei loro dati personali.

OpenAI dovrà anche fare una campagna pubblicitaria per informare tutti, compresi i non utenti, della possibilità di essere esclusi dal chatbot.

La verifica sull’età

Il Garante della privacy italiano ha ordinato alla società di implementare un sistema di verificazione dell’età degli utenti entro il 30 settembre 2023, in grado di escludere l’accesso agli utenti infratredicenni e ai minorenni non autorizzati dai genitori.

ChatGPT ha già inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, devono dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori.

Nella schermata di registrazione al servizio è stata poi inserita la richiesta della data di nascita.

      

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