Spunte blu anche su LinkedIn, ma gratis
Dopo Instagram, Facebook, Twitter e tanti altri, anche LinkedIn sceglie di aggiungere le spunte blu.
Come richiedere le spunte blu su LinkedIn
A differenza di Facebook, Instagram e Twitter, LinkedIn non chiederà alcun pagamento per ottenere il badge. Quest’ultimo è associato al proprio datore di lavoro, in modo da accertare la propria identità sul network.
Le modalità con cui verificare il profilo sono tre. La prima si basa sull’utilizzo di Clear, una piattaforma di autenticazione statunitense, che usa il numero di carta di identità e un numero di cellulare registrato negli USA. La seconda è invece tramite un indirizzo e-mail aziendale (a condizione che l’utente lavori presso una delle oltre 4.000 aziende supportate). La terza, infine, si appoggia al servizio Entra di Microsoft.
Le spunte blu di Meta
Inizialmente, le spunte blu erano conferite direttamente da Instagram ai personaggi pubblici e ai profili riconducibili a marchi famosi. A partire dal 2018 il social network ha poi aperto a tutti la possibilità di richiedere l’ufficializzazione del proprio profilo, non assicurando però la risposta positiva da parte del team.
Dal 2023 le spunte blu su Meta sono infine diventate a pagamento: se si soddisfano i requisiti minimi, si può sottoscrivere un abbonamento mensile di 11,99 o 14,99 dollari chiamato Meta Verified e ottenere il proprio badge.
Le spunte blu su Twitter
Prima di Zuckerberg ci aveva già pensato Elon Musk con Twitter Blue, un abbonamento di 7.99 dollari al mese che promette: il 50% in meno di annunci, la spunta blu, la possibilità di modificare e annullare i tweet, una modalità di lettura per thread lunghi, la classificazione delle priorità nelle conversazioni etc…
Dal 20 aprile inoltre Twitter rimuoverà la spunta blu legacy, ovvero il badge assegnato anche alle celebrità non abbonate a Twitter Blue. Da domani sarà quindi obbligatorio pagare l’abbonamento se si vuole ottenere la spunta.