Google amplia la sua famiglia Ai con i modelli aperti Gemma
Google continua a stupire con le sue novità in ambito AI. Dopo aver annunciato qualche giorno fa Gemini Advanced, il modello di intelligenza artificiale “Ultra” capace di svolgere compiti altamente complessi, e Gemini 1.5, disponibile per le aziende, oggi rende accessibili a tutti i modelli open source Gemma, che potranno essere usati da sviluppatori esterni per creare i propri modelli di AI.
Cosa si può fare con Gemma?
Gemma è stata sviluppata tenendo in primo piano i Principi dell’IA di Google, attraverso l’utilizzo di tecniche automatizzate per filtrare informazioni personali e dati sensibili dai set di addestramento. Inoltre, sono stati impiegati metodi di fine-tuning e reinforcement learning basati sul feedback umano (RLHF) per allineare i modelli a comportamenti responsabili, sottoposti a rigorose valutazioni per ridurre i rischi.
Accanto a Gemma, Google lancia un Toolkit per l’IA Generativa Responsabile, che fornisce strumenti e linee guida per aiutare sviluppatori e ricercatori a costruire applicazioni di IA sicure e responsabili. Il toolkit include classificazioni di sicurezza, strumenti di debug per investigare il comportamento dei modelli e affrontare potenziali problemi, e orientamenti basati sull’esperienza di Google nello sviluppo di modelli di linguaggio di grandi dimensioni.
Gemma supporta un’ampia varietà di strumenti e sistemi, rendendola compatibile con dispositivi come laptop, desktop, IoT, mobile e cloud. Ottimizzata per le GPU Nvidia in collaborazione con NVIDIA e per Google Cloud TPUs, Gemma garantisce prestazioni di primo livello.
I modelli open source di Google offrono a privati e aziende la possibilità di sviluppare le proprie applicazioni di intelligenza artificiale gratuitamente e con il vantaggio di poter essere eseguiti direttamente sui computer dello sviluppatore e offrendo prestazioni paragonabili o superiori a quelle dei modelli più grandi, come Llama 70B di Meta o Mistral di Mistral AI.
Google spera di convincere gli sviluppatori a usare e testare le proprie tecnologie e ad appoggiarsi ai suoi servizi di cloud, dove ai nuovi arrivati vengono offerti 300 dollari in crediti di servizio. Strategia che include anche una partnership con il produttore di semiconduttori per l’intelligenza artificiale Nvidia, che garantirà il buon funzionamento dei modelli Gemma sulle sue apparecchiature.
Il futuro dell’Ai è open source?
Molti esperti ritengono che il futuro dell’AI sia open source. La “guerra” dell’Ai open source è appena iniziata e vede coinvolti tutti i grandi colossi tecnologici, oltre Meta e Google ci sono Alibaba, Amazon e IBM, che hanno già lanciato le loro piattaforme proprietarie di AI. Ognuno di loro punta ad attrarre gli sviluppatori, offrendo loro modelli di alta qualità e incentivando l’uso dei propri servizi e delle proprie piattaforme. Google non è da meno e con Gemma dimostra di voler essere protagonista in questo scenario competitivo e innovativo.