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La prima mostra d’arte interamente progettata nel Metaverso

“Meta Effect” è la prima mostra d’arte interamente progettata nel Metaverso. Organizzata da ETT, un’industria creativa digitale del Gruppo SCAI, la mostra esplora i temi dell’arte e della creatività, ponendo l’accento sulla possibilità che l’intelligenza artificiale possa essere considerata creativa.

Esplorando l’Arte e l’Intelligenza Artificiale

La mostra include opere create dai rinomati artisti Paolo Bonfiglio, Mark Cooper, Gaia Midj e Corrado Zeni, insieme a lavori generati dall’intelligenza artificiale. È evidente che gli algoritmi stanno assumendo caratteristiche proprie che li rendono capaci di creare opere d’arte. Questo evento fornisce un’opportunità senza precedenti per esplorare le capacità dell’intelligenza artificiale nel settore artistico e per promuovere la discussione sulla creatività sia umana che tecnologica.

Il Metaverso di ETT è concepito come una vera e propria galleria d’arte in grado di ospitare 50 avatar che possono muoversi liberamente tra le opere. Al Metaverso si può accedere tramite link dal proprio desktop, smartphone o visore di Realtà Virtuale e interagire in tempo reale con gli altri visitatori: quando un utente visita la mostra non è isolato e può commentare in tempo reale le opere condividendo impressioni e idee con gli altri visitatori, attraverso l’utilizzo dei propri avatar e l’attivazione di microfono e webcam.

Il CEO di ETT, Giovanni Verreschi, ha affermato che “Meta Effect” viene concepito come un ambiente di dialogo in cui i visitatori sono incoraggiati a riflettere sulla creatività umana e sull’impiego dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte. Verreschi evidenzia anche che i significativi avanzamenti della ricerca scientifica hanno favorito la fusione tra arte e intelligenza artificiale, superando le barriere ideologiche.

Meta Effect rappresenta un importante passo avanti nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’arte e offre una piattaforma per il dibattito sulla creatività umana e tecnologica. Gli algoritmi stanno diventando sempre più avanzati e capaci di creare opere d’arte, e questa mostra offre un’opportunità unica per esplorare le possibilità dell’intelligenza artificiale in questo campo in espansione.

Quali sono le opportunità e i vantaggi?

Tra le opportunità troviamo sicuramente: il coinvolgimento dei giovani a mostre e musei, giovani che troveranno sicuramente intrigante la possibilità di “giocare” con la realtà virtuale in ambienti dai quali potrebbero, in condizioni normali, sentirsi lontani. Tale iniziativa riveste anche un’importanza significativa per le persone con disabilità, che possono partecipare a eventi culturali in modo più o meno immersivo senza dover lasciare le proprie abitazioni. Oltre ai benefici educativi, è essenziale menzionare i vantaggi pratici, come la comodità di evitare viaggi, limiti di budget o vincoli di orario, e l’opportunità di esplorare luoghi altrimenti inaccessibili, come siti archeologici pericolosi o non aperti al pubblico in condizioni normali.

Tuttavia, l’introduzione dell’intelligenza artificiale suscita un acceso dibattito, non tanto riguardo alla fase di creazione in sé, ma piuttosto per quanto concerne le fasi preliminari del processo. Un’intelligenza artificiale, non possiede capacità artistiche, è necessario plasmarla e addestrarla, nutrendola di arte per insegnarle tale disciplina. Numerosi artisti digitali si sono trovati nella situazione di non esporre più le proprie opere poiché queste venivano utilizzate, senza il loro consenso, per addestrare le intelligenze artificiali.

Meta Effect rappresenta un’iniziativa intrigante, oltre all’impiego dell’intelligenza artificiale, che offre diverse opportunità sia agli artisti che ai fruitori. Auspicando una reale evoluzione dei metaversi, o addirittura la loro fusione, questo progetto traccia una via culturale che potrebbe veramente orientarsi nella direzione appropriata riguardo all’utilizzo della tecnologia immersiva.

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